2022/1 – Lettera dalle Associazioni del ROER a Presidente e CDF FOI

Feb 3, 2022 | Commenti

Oggetto: Lettera aperta da parte del CDR e delle Associazioni del
Raggruppamento Ornitologico Emilia-Romagna

Riteniamo doveroso ed opportuno sottoporre alla vostra attenzione alcune considerazioni inerentil’acquisizione da parte di F.O.I. Onlus di un immobile al Centro Sud da adibire a deposito attrezzature.

Premesso che:
1- in data 11 gennaio u.s. le Associazioni del Raggruppamento Ornitologico Emilia-Romagna
(R.O.E.R) si sono riunite in assemblea in modalità on line e che in tale occasione il Presidente di
Raggruppamento ha relazionato di persona (dopo averlo precedentemente fatto per iscritto via mail)
sui contenuti della Riunione dei Raggruppamenti tenutasi a Piacenza presso la sede F.O.I. in data 18
dicembre 2021;
2- tra i vari argomenti quello che ha suscitato maggior interesse e motivi di riflessione è stato quello
relativo agli sviluppi dell’acquisizione da parte di F.O.I. Onlus di un immobile al Centro Sud da
adibire a deposito attrezzature;
3- l’assemblea ha approvato all’unanimità la decisione del Presidente di Raggruppamento di astenersi
in sede di votazione sulla proposta di acquisto da effettuarsi da parte del Presidente F.O.I.;
4- non sono in discussione l’iniziativa e la sua destinazione ma come andremo ad esplicitare, lo sono le
dimensioni dell’operazione e la carenza di alcuni passaggi che riteniamo fondamentali al processo di
acquisizione da parte di F.O.I. Onlus.

Tutto ciò premesso, queste sono le nostre considerazioni:

1- Non concordiamo sulla metodologia adottata per la realizzazione del progetto che comporta una
spesa di 1.000.000 di euro oltre ad oneri conseguenti non quantificabili al momento, ma sicuramente
tutt’altro che trascurabili. Non è stata effettuata e sottoposta nè all’Assemblea delle Associazioni e
nè alla riunione dei Presidenti di Raggruppamento una ricerca che mostri le necessità di un simile
intervento immobiliare ed in quella zona, necessità che non crediamo non possano essere soddisfatte
da soluzioni meno onerose economicamente e gestionalmente. Non c’è un progetto tecnico reale (la
dimensione, il numero gabbie da contenere, la tipologia delle gabbie da ospitare, personale per la
gestione e modalità di trasporto ai richiedenti, localizzazione ottimale legata ad uno studio logistico
in relazione agli eventi espositivi).
2- Non ci è dato di sapere come impatti l’investimento sulla situazione economica finanziaria FOI in un
momento delicato (anche per i soci…) come l’attuale, e come può convivere, sul piano economico–
finanziario, tale progetto, sull’altro in obiettivo da anni (ma da anni in stand-by) dell’acquisto della
sede ufficiale FOI dal Comune di Piacenza. Pare difficile non considerare seriamente l’aspetto
finanziario ed economico dei due obiettivi: quello vecchio non ancora affrontato definitivamente con
il Comune di Piacenza e quello nuovo, di tutt’altra valenza, novità, ed importanza. Abbiamo il
fondato dubbio che le attuali risorse F.O.I. Onlus disponibili siano insufficienti, in prospettiva, per
realizzare entrambi i progetti.
3- Manca, o almeno non è stata resa di pubblica conoscenza presso le associazioni, una ricerca di
mercato che compari diverse opzioni di acquisto alla luce dei prezzi di mercato correnti nella zona
prescelta.
4- Le dimensioni dell’immobile appaiono, a nostro avviso, eccessive e comunque tali da ospitare
tranquillamente oltre 50.000 gabbie con relative attrezzature lasciando ampi spazi di manovra e di
lavoro; per contenere un numero di 20.00 gabbie in metallo (quantità più proporzionata alla
destinazione) sono sufficienti 350/400 mq e per questa valutazione basta assumere il dato del
magazzino federale a Piacenza e fare le dovute proporzioni. Ricordiamo che le gabbie in metallo
sono, almeno nella misura del 60/70%, attrezzature destinate a rappresentare il passato nelle
esposizioni nei confronti, ad esempio, delle gabbie di cartone che presentano una serie di grandi
vantaggi economici e gestionali (minori costi d’acquisto, spazio, trasporto e assenza o quasi di
lavaggi).
5- Oltre al progetto tecnico emerge la necessità di un piano economico-finanziario pluriennale scritto,
per dimostrare la sopportabilità, appunto sul piano economico finanziario, della proposta e che
mostri l’impatto sulla F.O.I. Onlus e di conseguenza sugli allevatori associati. Sarebbe sgradevole ed
incomprensibile per tutti trovarsi ad avere acquistato un secondo magazzino (di queste dimensioni e
con questa spesa) e perdere l’attuale sede sociale.
6- Da ultimo ricordiamo come nel corso dell’Assemblea tenutasi a Chianciano Terme il 6 settembre
2020 il progetto fu presentato come da realizzarsi cogliendo “un’occasione di mercato” (vedasi a
riguardo anche l’intervento del consigliere federale Badalamenti) portando come esempio l’acquisto
in asta fallimentare e sottolineiamo come non ci sembra che questo sia stato rispettato.
Per tutti questi motivi, richiediamo al CDF FOI ed al Presidente FOI di:
1. prendersi una pausa di riflessione aggiuntiva per condividere maggiormente i termini di un eventuale
impegno economico, valutandone congiuntamente la potenziale gravosità;
2. formalizzare e far conoscere a tutte le associazioni il piano economico finanziario che supporti
l’acquisizione della sede di Piacenza e del magazzino situato al centro-sud;
3. portare a conoscenza o nel caso non ci fosse ancora, realizzare una ricerca di mercato per
l’individuazione della più opportuna e consona soluzione (anche rispetto alla situazione finanziaria FOI);
4. calibrare al meglio le dimensioni dell’immobile da ricercare, alla luce del fatto che 1.000 metri quadri a
noi appaiono sovradimensionati;
5. ri-valutare il progetto, rapportandolo alla situazione attuale che vede prospettarsi all’orizzonte:
5.1. la comparsa di una “nuova” Confederazione Mondiale che nel 2023 pare ci faccia concorrenza nella
realizzazione di un Campionato del Mondo addirittura nella nostra Regione (nella città di Cesena);
5.2. l’approssimarsi della scadenza della pubblicazione dei decreti attuativi della Legge 53 del 2021
(cosiddetta Legge sulla detenzione e commercializzazione degli animali esotici);
5.3. la grossa problematica, tuttora parzialmente irrisolta degli anelli (di cui prevediamo un aumento di
casi nell’incipiente periodo di cove riguardanti gli allevatori di canarini e razze autoctone) e di
possibili alternativi fornitori dei medesimi anelli.
Tutto questo è il frutto di una profonda e convinta riflessione condivisa e non già di considerazioni a caldo, e
intendiamo in questo modo rafforzare ed integrare le motivazioni che i nostri due rappresentanti, Presidente e
Vicepresidente, hanno portato a sostegno dell’astensione in occasione della votazione del 18 dicembre 2021.
Riteniamo che un confronto chiaro ed esplicitamente franco sia la miglior base di partenza.
Invitiamo quindi il Presidente ed il Consiglio Direttivo Federale a prendere in esame le nostre richieste
ritenendole sicuramente utili al movimento, soprattutto esortandovi a impegnare più risorse alla risoluzione
dei punti da 5 a 5.3 che riteniamo al momento assolutamente prioritari e non più procrastinabili.
A disposizione per eventuali chiarimenti, porgiamo Cordiali Saluti.

Il CDR e le Associazioni del Raggruppamento Ornitologico Emilia-Romagna